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volger tra poppe e piaghe il core incerto.
Ed io qualor di te ragiono o scrivo,
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Letteratura italiana Einaudi
Giovanbattista Marino - La galeria
dubbio tra doppia loda e doppio merto,
qual ti dica non so, Dottore, o Divo.
[5a]
santo agostino
Chïunque pensa in breve fascio accòrre
le tue lodi, agostino,
sembra quel tuo bambino
che  n angusto vasel tentava invano
chiuder l ampio Oceano. 5
Ciò che ne scrive penna,
ciò che lingua n accenna,
di gran fornace picciola favilla
e d abissi infiniti è poca stilla.
[6]
san girolamo
Solitarie caverne, ermi querceti,
frondosi orrori, ombre deserte e sole
fur le Catedre mie, furo le Scole,
donde del Ciel dettai gli alti secreti.
Quivi tra l elci folte e i verdi abeti, 5
ch aprian solo l entrata al vero Sole,
spesso vèr lui con gemiti e parole
ruppi i silenzii più profondi e queti.
Quante volte del sasso a le percosse
Eco rispose? e col mio sangue schietto 10
feci le sacre porpore più rosse?
E quante stesa a piè del duro letto
Libica Fera, ch a pietà si mosse,
lambì le piaghe al sanguinoso petto?
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[7]
san tomaso d aquino
Per custodir de le contrade belle
furor giusto divin l entrata altera,
spada vi pose rigida e severa,
accesa di Serafiche fiammelle.
E per domar d armate alme rubelle 5
al forte Gedeon nemica schiera,
gli cinse Angel di Dio spada guerriera,
fabricata dal Fabro de le Stelle.
Or per vincer ancor perfida gente,
e guardar de la Chiesa il bel giardino, 10
vibra Spirto del Ciel spada pungente.
Perché la penna Angelica d aquino
penna non è, ma spada; e spada ardente
di celeste Campione, e Serafino.
[8]
giovanni scoto.
Scherzar Morte volesti
sol per veder s era mortale o Divo;
ma scherzar non sapesti
sì che non fusse pur tra morto e vivo
il Sofista sottil tolto di vita. 5
Meraviglia inudita
in un mortal, che fue
una volta sepolto, e morì due.
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Letteratura italiana Einaudi
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[9]
il beato ignazio loiola
Duo lumi emuli al corso, ignazio e  l Sole,
di foco acceso l un, l altro d Amore,
l un foco il volto, e l altro il nome e  l core,
giran del mondo la volubil mole.
Quei versar lieti influssi in terra suole, 5
questi piove dal Ciel grazia e favore.
Questi è di sante e nobil opre autore,
quei produce erbe e fior , gigli e vïole.
Quegli i bassi vapori in alto adduce,
questi trae l alme, e fa de cori acquisto: 10
l un di virtù, l altro di stelle è duce.
Ma ne l alte fatiche alfin s è visto
vinto da ignazio il Sole: il Sol la luce
agli Antipodi porta, ignazio Christo.
[V]
Negromanti, ed Heretici.
[1]
simon mago
Tratto da Spirti rei ten voli in alto,
simon, ma  l sommo Sol ti stempra l ale,
Icaro audace, e nel superbo assalto
mostri ch a cader va chi troppo sale.
E qual raggio festivo, o come strale 5
che s aventi nel Ciel, l erboso smalto
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mèta fai del tuo corso, ed è mortale
portando in un duo precipizii un salto.
O Fetonte infernal, non già del Sole
ma del Re de le tenebre, e del lume 10
nemico eterno, temeraria prole,
meraviglia non sia, se chi presume
frequentar di Lucifero le Scole,
di Lucifero ancor segue il costume.
[2]
merlino
Fu di Tartaree Vipere fiorito,
e di foco e d orrore i lini e i bissi
ebbe il talamo infame ov entro unissi
sposa mortale ad infernal marito.
Con pompa immonda ed orrido convito 5
le fiere nozze celebràr gli Abissi,
e faci infauste in tenebrose ecclissi
di Furor, non d Amor v arse Cocito.
Lagrime i versi, e fur bestemmie i canti
degl Himenei profani, e strinse Aletto 10
con catena di ferro i sozzi amanti.
Seme nefando, abominabil letto,
onde il padre de vizii e degl incanti
fu di madre Brittanica concetto.
[3]
henrico cornelio agrippa
 Vattene a custodir l uscio di Pluto,
fero mastin di Cerbero compagno,
ché del commercio tuo danno è il guadagno.
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In catena servil t ho ritenuto
lunga stagione; or lasso a me conviene 5
roder sotto il tuo giogo altre catene.
Tardi il vegg io: chi dietro a te sen corre,
in ruina mortal termina il corso,
preda alfin del tuo artiglio, ésca del morso :
sì disse Agrippa, e già vicino a sciòrre 10
l alma dal vel, disciolse il Can d Averno,
che legato l avea con nodo eterno.
[4]
giuliano apostata
Non per alzar con monte imposto a monte
machine incontr al Ciel superbe e nòve,
né per vibrar sovra ferrato ponte
armi divine imitator di Giove;
né per voler con temerarie prove 5
del diadema del Ciel cinger la fronte,
quella di Dio su  l capo ira ti piove
ch arse i Giganti, e saëttò Fetonte.
Ma perché sol, d error mole profana,
tuono a trattar d orgoglio empio prendesti, 10
e carro audace di perfidia insana.
 Ti cedo, hai vinto, o Galileo , dicesti,
e fulminato in fiera guisa e strana
tu, ch eri infernal fulmine, cadesti.
[5]
sergio
Ecco colui, che tra le belle spiche
de la mèsse di Dio lieta e feconda
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sparse con man sacrileghe e nemiche
maligno seme di zizania immonda.
Per costui sol le sante piagge apriche, 5
cui di vera dottrina irriga l onda,
produsser logli, e germogliaro ortiche,
onde lo scisma e la bestemmia abonda.
Dal suo perverso e perfido Alcorano
nacque ciascuno inganno, e di ciascuna 10
apostatica sètta error profano.
Questi è per cui la scelerata Luna
le corna alzò, ch al mar tranquillo e piano
de la Chiesa fedel portò fortuna.
[6]
calvino
Quel vento Aquilonar, ch alta procella
a la nave Apostolica commosse,
e co gelidi fiati estinse e scosse
de la fede Germana ogni facella:
quella sferza d Abisso orrida, quella 5
che del buon culto la pietà percosse,
e che rigida ancor più che mai fosse
d Anglia e di Gallia i popoli flagella:
quel gran nemico del Romano impero,
ebro, che gonfio di furor di-vino, 10
predicando e scrivendo offese il vero:
quell uom di cor diabolico e ferino,
rubello a Christo, e contumace a Piero:
chi tosto non dirà, questi è calvino?
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[7]
martino lutero
Volpe malvagia, che  l terren fiorito [ Pobierz całość w formacie PDF ]

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